Il lago rosso di Tovel

 

Il lago di Tovel è un lago alpino situato sul territorio del comune di Tuenno ad un’altezza di 1178, E’ lungo circa 1 km, largo m 570 e la profondità massima è di 39 metri ed si trova all’interno del Parco Naturale Adamello-Brenta. È stato anche chiamato lago degli orsi perché sono presenti alcuni orsi bruni, e lago rosso per il fenomeno dell’arrossamento delle sue acque, che avveniva fino al 1964 per azione di un’alga.

Il lago è popolato da alcune specie di pesci tra cui il rinomato salmerino alpino, il sanguinerola e il cobite barbatello, tre differenti specie di piccoli pesci. Attorno alle acque del lago si trovano anche alcuni esemplari di biscia dal collare, un serpente non velenoso. Il lago di Tovel è noto per il caratteristico arrossamento che avveniva nelle sue acque, dovuto all’azione di un’alga conosciuta col nome di Tovellia sanguinea.

Il lago di Tovel, le cui acque limpidissime assumono incredibili tonalità, fino a pochi decenni fa era soggetto ad un fenomeno di arrossamento naturale unico al mondo per intensità di colore ed estensione. La scomparsa del fenomeno avvenne circa verso la metà degli anni ’60, l’alga responsabile del fenomeno, Il Glenodium Sanguineum (chiamato anche Woloszynskya coronata), lungo appena 1/50 di mm, in particolari condizioni di stress accumula particolari pigmenti, chiamati carotenoidi, che la facevano apparire l’acqua del lago completamente rossa. Il microorganismo tipico del fitoplancton presente nel lago di Tovel e’ la flagilaria tenera non è scomparso dal lago: è ancora presente ma non riesce a proliferare come un tempo provocando quegli spettacolari arrossamenti che avevano reso famoso il Lago di Tovel in tutto il mondo.

Secondo una leggenda locale, il colore rosso fu provocato da una romantica storia d’amore dai risvolti tragici. Anticamente viveva nella zona la principessa Tresenga, figlia dell’ultimo re di Ragoli. Essa veniva chiesta in moglie da molti pretendenti ma ella li rifiutò tutti. Uno di loro, Lavinto re di Tuenno, non si rassegnò e quando le sue offerte vennero respinte per l’ennesima volta mandò un esercito contro Ragoli nel tentativo di indurre Tresenga a più miti consigli. Il caso volle che né lei, né il suo popolo, volessero essere sottomessi dall’arrogante re di Tuenno e, pur inferiori in forza e numero, risposero all’attacco; la principessa stessa non si tirò indietro e marciò alla testa della sua gente.

La battaglia ebbe luogo sulle rive del lago e vide i paesani di Ragoli soccombere sotto i colpi dei soldati di Tuenno. Tresenga alla fine trovò la morte per mano di Lavinto, che la uccise con un colpo di spada. Alla fine della giornata il lago era rosso per il sangue dei morti e si dice che sia per questo che ancora oggi si colora, per ricordare il coraggio degli abitanti di Ragoli e della loro principessa che ancora oggi, la notte, si siede sulle rive del lago a piangere per la sorte della sua gente.